- test :
Felice, motivata e con ancora un po’ di sana commozione. In due giorni ho visto esperti, studiosi, ricercatori, genitori e più di tutto tantissimi ragazzi confrontarsi su temi non facili. Le dipendenze sono subdole ed è difficile riconoscerle anche quando le abbiamo davanti ai nostri occhi, tra le mura domestiche o a scuola. Per questo vedere discutere, anche animatamente, ragazzi e docenti sugli usi e gli abusi dei videogiochi all’Istituto Poerio è stata una grande emozione. Come Ambasciatrice della Comunità di San Patrignano sentivo di doverlo fare, di avviare un percorso di riflessione su questo male per attivare, insieme a tutti i soggetti che hanno partecipato, un network che possa fornire strumenti adeguati di intervento per prevenire e contrastare in modo adeguato questi fenomeni.
San Patrignano a Napoli: due giorni per pensare, gioire e agire
Con questa due giorni di incontri a Napoli, martedì 14 e mercoledì 15 maggio, abbiamo gettato un sassolino nello stagno, la risposta è stata forte, partecipata, sincera e proseguiremo con ancora più motivazione.
È stata un’emozione grandissima vedere il giorno dopo, mercoledì 15 maggio, il Teatro Mercadante gremito da più di 500 ragazzi provenienti dalle Scuole Secondarie di primo grado di Napoli, tra cui la Scuola “C. Poerio”, la “E. Caruso” e l’Istituto Comprensivo “G. Fiorelli” per assistere a “Ragazzi Permale”. A metà strada tra talk show e inchiesta, Ragazzi Permale è uno spettacolo sulle dipendenze da sostanze stupefacenti ideato e interpretato nell’ambito della campagna di prevenzione WeFree da ragazzi della Comunità di San Patrignano che hanno superato il problema della tossicodipendenza.
Ragazzi giovanissimi, come i due protagonisti che tra sorrisi, silenzi, momenti di svago e altri anche molto duri si sono messi a nudo davanti a centinaia di adolescenti quasi a condurli nel buio in cui erano sprofondati e nella luce cui sono riusciti a rinascere. Una rinascita costruita con il sentimento e la determinazione di chi li ha amati, genitori, amici, terapeuti, la Comunità di “Sanpa”.
Solo un punto di inizio, ora una rete per dare aiuto a chi ne ha bisogno
Ho ascoltato con ammirazione le parole di Assunta Esposito, presidente dell’Angland (Associazione Nazionale Genitori Lotta alla Droga), che ancora oggi, a 81 anni, lavora ogni giorno con tossicodipendenti e le loro famiglie per indirizzarli a programmi di recupero e di reinserimento.
Voglio ringraziare tutti, Daniela Paparella, Dirigente scolastico Scuola Secondaria di 1° grado “Carlo Poerio” e tutte le bravissime docenti che nelle scuole portano avanti giorno dopo giorno un lavoro di grande, grandissima, responsabilità, Antonio Polito, vicedirettore del Corriere della Sera, Patrizia Esposito, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli, Daniele De Martino, Capo Dipartimento Polizia Postale della Campania, Gemma Tuccillo, Capo Dipartimento per la giustizia Minorile e di Comunità, Manuel De Iudicibus, Responsabile Sportello di Ascolto Scuola Secondaria di 1° grado “Carlo Poerio”, Antonio Boschini, Responsabile terapeutico Comunità di San Patrignano, Ornella De Rosa, Presidente Osservatorio Internazionale sul Gioco – Università di Salerno, Sebastiano Maffettone, Professore di Filosofia Politica – Luiss, Francesca Marzo, PhD Scienze Cognitive – Ethos Luiss, Annamaria Palmieri, Assessore all’Istruzione – Comune di Napoli. Ringrazio il Teatro Mercadante, che ci ha concesso il suo prezioso palcoscenico per una giornata indimenticabile.
Ringrazio molto anche i media che ci hanno seguito (Il Mattino, Corriere del Mezzogiorno, La Repubblica, Radio Kiss Kiss, Radio CrC, Napoli Città Solidale e molti altri): questi temi meritano platee le più vaste.
Non si può certo sperare di eliminare qualsiasi elemento rischioso dalla vita di un adolescente, né sperare che, in questo modo, non svilupperà mai una dipendenza. Gli adulti hanno però la responsabilità di indirizzare i più giovani verso comportamenti salutari e lo fanno dando l’esempio. Abbiamo deciso di stimolare una riflessione su questi temi qui a Napoli perché è anche, anzi è soprattutto da questi ambiti che si creano le premesse per una rigenerazione sociale e comunitaria.
Mi piace chiudere con le parole urlate ieri Francesco Apolloni, insieme a 500 ragazzi: “Non si vince mai da soli!”. Eccole